L’Università padovana ha riaperto ai visitatori il proprio Museo di Geologia e Paleontologia, allestito a Palazzo Cavalli, nelle vicinanze della Cappella degli Scrovegni. La riapertura è stata voluta dal Dipartimento di Geoscienze e dal Centro d’Ateneo per i Musei (CAM), con l'intenzione di valorizzare il Museo come strumento per lo sviluppo e la diffusione della cultura scientifica. L’iniziativa avviene in occasione delle celebrazioni per l’Anno Internazionale dell’Astronomia, e si colloca in un nutrito programma di manifestazioni culturali e scientifiche che coinvolgono l’intera Università.
Palazzo Cavalli, edificio che accoglie il Museo e il Dipartimento di Geoscienze, è stato recentemente restaurato, con finanziamenti universitari e statali, sia negli affreschi sia nelle collezioni fossili rovinate dall’umidità e dalle vibrazioni del traffico. Oggi il Museo occupa circa 1.500 metri quadrati, ma sarà ampliato a 5.000 con il trasloco del Dipartimento in una nuova sede. Così, entro i primi mesi del 2010, Palazzo Cavalli diventerà polo naturalistico e scientifico di Padova.
Il Museo, sorto nel XIX secolo, comprende decine di migliaia di reperti fossili, provenienti soprattutto dal Triveneto e da varie località del mondo. Le collezioni sono ripartite in tre sezioni: quella dei vegetali con circa 5mila esemplari, quella degli invertebrati con quasi 50mila fossili, e infine quella dei vertebrati che ne conta 6mila. Le raccolte costituiscono una ricchezza unica per gli studi geologici e paleontologici e sono orientate a scopi didattici e di ricerca scientifica, anzitutto per gli studenti del Dipartimento, ma anche per gli studiosi italiani e stranieri.
Tra le meraviglie dell’esposizione, al pianterreno si può ammirare una notevole sezione di paleobotanica, conosciuta come “Sala delle palme”. Il nome deriva dalle splendide palme fossili custodite lungo le pareti e rinvenute nei pressi di Verona e Vicenza. Queste piante hanno un’età compresa tra 50 e 30 milioni d’anni, ma nella sala vi sono anche reperti vegetali di quasi 300 milioni d’anni.
Al primo piano del Museo invece è possibile apprezzare quattro sale dedicate ai vertebrati fossili: qui sono esposti i resti dell’elefante nano della Sicilia e della tigre dai denti a sciabola della California, dell’orso delle caverne e del mammut. Di particolare pregio è la “Sala Bolca”, dedicata ai pesci fossili scoperti presso la località veronese e risalenti all’Eocene, quando la Pianura padana era sommersa da un mare tropicale. Ma imprigionati nella roccia si trovano animali ancora più antichi: ad esempio l’ittiosauro del Giurassico tedesco e il tridentinosauro, un rettile trentino di 250 milioni di anni. A questi si aggiungono rarissimi reperti di dinosauri: uova fossili e calchi d’orme impresse nel fango, un tesoro di pietre preziose per gli esperti.
Il Museo di Geologia e Paleontologia è aperto dal 27 febbraio al 14 giugno 2009, dal giovedì alla domenica, dalle ore 15 alle 18, presso Palazzo Cavalli, via Giotto 1, Padova.
Per maggiori informazioni, si veda il sito web www.musei.unipd.it/geologia/.
(stefano corsi - studente del master 2009)